โLa scuola รจ la prima e la piรน importante risposta al degrado. Eโ la buona scuola lo strumento piรน efficace e prezioso di cui la Repubblica dispone per creare e diffondere tra le giovani generazioni una cultura della legalitร , della convivenza, del rispettoโ. Cosรฌ, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso durante la cerimonia dโinaugurazione del nuovo anno scolastico. Di seguito il discorso integrale.
Care ragazze, cari ragazzi, la scuola riparte. E con la scuola riparte il ritmo consueto e dinamico della societร .
La scuola scandisce lโanno non soltanto dei giovani, ma anche delle famiglie, delle comunitร , delle cittร e dei paesi.
La riapertura della scuola da sempre rappresenta unโopportunitร , una forte ragione di impegno comune, un motivo di speranza.
ร il percorso verso il nostro futuro.
Abbiamo deciso, per questo inizio, di ritrovarci qui, nel cuore della Romagna, colpita a maggio scorso da una devastante alluvione, che ha causato vittime, distrutto abitazioni e aziende, allagato campi di coltivazione, sconvolgendo la vita di tante persone.
Lโanno scolastico si apre in queste terre con regolaritร , nonostante i danni subiti dalle strutture. Anche se il terremoto di questa notte, in un Comune non lontano da qui, ha creato problemi alla scuola del luogo. Questo inizio cosรฌ in Romagna รจ segno, forte e concreto, di tenacia e di resistenza.
Lโapertura qui, oggi, rappresenta โ attraverso la scuola e al di lร di essa โ un messaggio di inalterata vicinanza alla gente di Romagna.
Nei giorni successivi allโalluvione tanti volontari provenienti da tutta Italia, soprattutto ragazze e ragazzi, hanno impugnato pale, scope e secchi. Il loro contributo รจ stato prezioso nella lotta contro il fango e nel manifestare cultura della solidarietร .
Hanno dimostrato, concretamente, che lโItalia รจ una comunitร . Che dai problemi si esce tutti insieme.
La scuola italiana, nel suo complesso, รจ una grande realtร . Dispone di preziose energie. ร ricca della passione, della cultura, della dedizione di insegnanti, dirigenti, personale addetto.
Come ogni anno rammentiamo che non mancano problemi, lacune e insufficienze, spesso tamponate dallโimpegno quotidiano del personale docente e non docente. Non sempre si riesce ad attribuire al sistema educativo risorse e investimenti adeguati.
Ma cresce, in ogni ambiente, la consapevolezza del valore strategico della formazione: per la realizzazione personale dei ragazzi, per le loro future prospettive di lavoro, per lโacquisizione di una coscienza civile e democratica.
La Costituzione repubblicana โ la Carta fondamentale che regola e ispira la nostra convivenza โ ha disposto che โla scuola รจ aperta a tutti.โ
Perchรฉ tutti i cittadini, sin dalla nascita, sono uguali.
Sul diritto universale allโistruzione si fonda uno dei pilastri della Repubblica.
La scuola รจ, dunque, per tutti e di tutti. Non tollera esclusioni, marginalizzazioni, differenze, divari. Ne sarebbe โ e, talvolta, ne viene โ deformata.
ร il luogo dove i bambini e i ragazzi apprendono i fondamenti della conoscenza. Dove fanno i conti con la propria storia e con le proprie radici. Dove si cimentano con la diversitร e la convivenza. Si appassionano allโarte, alla letteratura, alla scienza, alla tecnica, disegnando il cammino del proprio domani. Dove sperimentano la padronanza di sรฉ, dei propri sentimenti, del vivere insieme.
Non cโรจ futuro individuale senza il sapere. Non ci puรฒ essere societร libera e ordinata senza la scuola.
Lโinclusione รจ, quindi, un obiettivo di importanza decisiva. Molti passi sono stati fatti negli ultimi decenni per i giovani portatori di disabilitร , grazie anche allo straordinario lavoro degli insegnanti di sostegno. Ma su questo fronte non possiamo fermarci nรฉ, tantomeno, tornare indietro.
Va considerato anche con attenzione che le nostre classi sono frequentate da circa 800 mila studenti, migranti o figli di migranti stranieri. Un decimo degli iscritti nei nostri istituti. Si tratta di un impegno educativo imponente. Studiano da italiani, apprendono la nostra cultura e i nostri valori, e possono costituire un grande potenziale per il nostro Paese. Dal loro positivo inserimento puรฒ dipendere parte importante del futuro dellโItalia.
Tuttavia la peculiare condizione di migranti, unita alle condizioni di povertร di molte loro famiglie, fa sรฌ che queste ragazze e questi ragazzi siano esposti โ piรน di altri โ a ritardi o abbandoni scolastici.
Non si cresce con il necessario spirito civico nellโisolamento. Perchรฉ forme, pur non dichiarate nรฉ intenzionali, di separazione producono rischi gravemente insidiosi per lโintera societร .
Dobbiamo scongiurare il rischio di giovani che, crescendo al di fuori dei canali scolastici, traducano la loro marginalizzazione in rifiuto della convivenza o come impulso alla ribellione.
Per questo lโinclusione รจ valore fondamentale della scuola.
I riflettori della cronaca recente si sono appuntati su alcuni casi di gravissima devianza che hanno visto dei ragazzi come protagonisti.
Rapine, omicidi, risse tra bande giovanili, intollerabili violenze e molestie ai danni delle ragazze, inaccettabili episodi di bullismo e di prepotenza che mortifica altri ragazzi.
ร necessaria unโazione di ampio respiro a diversi livelli. Con politiche volte a investire sui giovani e sul futuro, con interventi strutturali per colmare i divari tra i territori, con strategie per ampliare le opportunitร e i percorsi di integrazione e di solidarietร , con la repressione dei reati, in particolare dellโattivitร delle organizzazioni criminali che cercano di imporsi come violenta alternativa alla vita civile, alla legalitร , alle stesse istituzioni democratiche.
Tutto questo, ancora una volta, rende ancor piรน fondamentale combattere, con sempre maggior determinazione, lโabbandono scolastico.
Perchรฉ la scuola รจ la prima e la piรน importante risposta al degrado. Eโ la buona scuola lo strumento piรน efficace e prezioso di cui la Repubblica dispone per creare e diffondere tra le giovani generazioni una cultura della legalitร , della convivenza, del rispetto.
Dobbiamo incoraggiare il lavoro di tanti insegnanti, entusiasti e volenterosi, aiutare la loro strada per camminare insieme agli studenti, evitando che cambino ogni anno, con la necessitร di ricostruire ogni volta il rapporto con loro. Assicurando agli insegnanti condizioni economiche adeguate, e restituendo pienamente alla loro funzione il prestigio che compete loro nella societร e che talvolta รจ messo in discussione da genitori che non si rendono conto di recar danno ai propri figli.
Perchรฉ, come insegnava Platone โQuando i figli presumono di essere uguali ai padri, i maestri tremano davanti agli scolari, e preferiscono adularli anzichรฉ guidarli; quando si disprezzano le leggi, e non si sopporta piรน alcuna autoritร , allora รจ segno che staย per cominciare la tirannideโ
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza โ occasione storica per lโItalia โ riguarda ovviamente anche il potenziamento della scuola. Ovunque, in tutto il territorio nazionale, perchรฉ la scuola รจ un patrimonio comune dellโintera Italia. Lo spirito che deve guidarci รจ quello di unโimpresa corale per le istituzioni e la societร .
La scuola ha bisogno di continua manutenzione e di aggiornamento. Anche per colmare limiti strutturali.
Si deve operare per evitare lโaffollamento delle classi, che penalizza i programmi di studio e le opportunitร per gli alunni.
Va garantita anzitutto la sicurezza degli edifici scolastici e quella dellโalternanza tra scuola e lavoro. Ho apprezzato in questo senso le parole dei Ministri Valditara e Calderone.
I genitori e i ragazzi devono vivere lโesperienza scolastica con piena serenitร .
Lโattenzione ai giovani รจ fondamentale. Maria Montessori, la grande educatrice italiana famosa nel mondo, scriveva: ยซLa societร umana non puรฒ cambiare senza che gli adulti e i bambini collaborinoยป.
Occorre rendere appetibile, accattivante, anche divertente lโinsegnamento, la frequenza scolastica. Occorre trasmettere il gusto per lโapprendimento, per la cultura, per la vita insieme.
I ragazzi โ gli scolari, gli studenti โ sono a scuola per imparare ma anche per crescere, per diventare protagonisti del loro futuro. Non per adeguarsi passivamente, tanto meno per essere oggetto di omologazione ma, al contrario, per sviluppare iniziativa e creativitร e metterle alla prova.
La scuola deve essere sempre piรน aperta e accogliente, integrante. ร nella compagnia che si apprende โad avere ideeโ, come scrive Omero in un canto dellโIliade.
Ragazze e ragazzi hanno risorse che le generazioni piรน anziane neppure avrebbero potuto immaginare.
Sono molti passi piรน avanti nelle conoscenze tecnologiche e digitali. Sono allenati a vivere in un tempo dove tutto รจ accelerato e globale.
La scuola deve correre per stare al passo con loro, e puรฒ farlo soltanto rendendo i giovani protagonisti, rafforzando il dialogo tra insegnanti e famiglie, e con la realtร sociale in cui รจ inserita.
Dobbiamo credere nei giovani. Puntare su di loro. Aiutarli nella crescita.
Perchรฉ la scuola siete voi, care ragazze e cari ragazzi.
La scuola รจ il vostro cammino di libertร .
Buona strada.
Buon anno scolastico a tutti.
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