Nuovo reclutamento docenti, forti critiche da parte del Partito Democratico

Commenti negativi dal Responsabile Scuola del Pd Manuela Ghizzoni

Continuano le discussioni attorno alla riforma che interesserà il mondo scuola e, in particolar modo, il reclutamento docenti.

La riforma del reclutamento dei docenti e la formazione degli insegnanti, lo ricordiamo, sono due dei punti relativi alla scuola previsti per il 2022 dal PNRR. Scopo del nuovo regolamento è introdurre percorsi certi per chi vuole insegnare, una definizione più chiara degli obiettivi e delle modalità della formazione degli insegnanti durante tutto il loro percorso lavorativo e concorsi annuali per rendere costante il reclutamento del personale docente e favorire l’accesso dei giovani all’insegnamento. I bandi saranno aperti anche ai precari con 3 anni di servizio.

La scuola deve reperire un budget di 20 milioni di euro nel 2026, 85 milioni di euro nell’anno 2027, 160 milioni di euro nell’anno 2028, 236 milioni di euro nell’anno 2029, 311 milioni di euro nell’anno 2030 e 387 milioni di euro a decorrere dall’anno 2031.

Il testo del Decreto pubblicato in Gazzetta spiega che “l’indennità una tantum è corrisposta nel limite di spesa di cui al primo periodo, nell’anno di conseguimento della valutazione individuale positiva. Agli oneri derivanti dall’attuazione del presente comma si provvede mediante razionalizzazione dell’organico di diritto effettuata a partire dall’anno scolastico 2026/2027″, in via prioritaria sui posti di organico per il potenziamento, decurtandoli dai posti lasciati liberi dai pensionamenti.

Uno scossone che ha portato con sé tante polemiche dei diretti interessati e non. Anche Manuela Ghizzoni, Responsabile Scuola del Pd, è intervenuta sull’argomento. “Condivido le preoccupazioni per l’ultimo decreto sulla scuola. Mezz’ora dopo la sua emanazione ho dichiarato che tutti noi del Pd ci aspettiamo che spariscano alcune questioni. Il decreto è in Senato in attesa della conversione parlamentare in legge “e ora abbiamo sessanta giorni di tempo, e saranno molto impegnativi. Ce la faremo a far modificare il decreto? Io non lo so, si vedrà”.
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