La Shoah spiegata nella Scuola dell’Infanzia: una mission pedagogica possibile

Due progetti su Anna Frank e i carretti della solidarietà. Così a Sulmona anche i più piccoli hanno celebrato la giornata della memoria.

La Shoah raccontata ai più piccoli, ma senza turbamenti, toccando le corde giuste grazie a uno scrupoloso lavoro pedagogico. Una mission possibile ma allo stesso tempo difficile. Infatti il vero scoglio è l’affrontare una delle pagine di storia più disastrose di sempre con una classe della scuola dell’Infanzia. Temi difficili da far comprendere senza urtare la sensibilità dei bambini.

Un percorso arduo che la scuola dell’Infanzia Celidonio di Sulmona, in Abruzzo, ha intrapreso con i suoi piccoli studenti di cinque anni. Il tutto senza fare riferimenti espliciti alla deportazione, ma facendo iniziare a intraprendere un graduale percorso di sensibilizzazione.

Sono stati due i progetti portati a termine dai piccoli studenti e dalle maestre del plesso scolastico di Sulmona: il primo in ricordo della vicenda di Anna Frank, partendo, ovviamente, dalla memoria, quella messa nero su bianco, del celebre diario della ragazza olandese.

L’altro, invece, riprende i carretti della solidarietà raccontati da Orlando Baroncelli. Simbolo di quella fratellanza e umanità sconosciuta nei lager di Birkenau e Auschwitz, ma non solo.

Un carretto portato simbolicamente davanti a un vicino supermercato, dove i piccoli protagonisti hanno distribuito dei biglietti con messaggi di solidarietà ai passanti. Perché conoscere è necessario, ad ogni età.

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