Errori nelle GPS, ira di GILDA: “Mancanza di rispetto e trasparenza”

Nuovo regolamento supplenze

Sindacato sul piede di guerra: “Inutile accelerare le operazioni se poi si commettono queste sviste”.

Si protrarranno per giorni, se non settimane, le polemiche attorno agli innumerevoli errori riscontrati all’interno delle GPS. Tra docenti vincitori di concorso presenti ancora in seconda fascia, e precari con punteggi non aggiornati, regna il caos nelle graduatorie.

Anche le sigle sindacali hanno fatto sentire il proprio disappunto e imbarazzo per quanto concerne gli errori nelle GPS. Tra queste vi è la sigla sindacale GILDA, che chiede a gran voce anche un ritorno alla chiamata dal vivo per dare maggiore trasparenza a un sistema che risulta sempre più ingolfato nonostante la digitalizzazione.

Passano gli anni ma il copione resta sempre lo stesso – incalza il sindacato in una nota ufficiale – In piena estate si ripresentano ancora più gravi i problemi legati alle procedure per il reclutamento dei docenti. Innumerevoli, infatti, sono gli errori che si riscontrano nella pubblicazione delle graduatorie provinciali per le supplenze, così come nelle prove scritte dei concorsi”.

“Tutto ciò dimostra che anticipare e accelerare a tutti i costi i tempi non porta puntualità nelle operazioni ma soltanto caos – prosegue Gilda – In queste condizioni, sarà impossibile avere tutti i docenti in cattedra dal 1 settembre“.

“Da ieri gli uffici scolastici provinciali stanno pubblicando le graduatorie e da oggi è possibile inoltrare le domande di supplenza, ma molti docenti – denuncia la Gilda – non potranno partecipare perché il sistema informatico li ha immotivatamente espulsi dalle graduatorie. Ciò comporterà un surplus di lavoro per gli uffici territoriali che, già oberati e con personale ridotto, saranno costretti a fare i salti mortali per ripristinare le posizioni e consentire a questi docenti di inserire le domande entro il 16 agosto. Inoltre, non c’è uniformità tra i vari Uffici scolastici regionali perché le indicazioni ministeriali non sono chiare”.

“Ancora una volta dobbiamo constatare una totale mancanza di rispetto dei diritti degli insegnanti e di trasparenza nelle procedure di reclutamento. Per sanare questa grave situazione – conclude la Gilda – riteniamo utile ripristinare le convocazioni in presenza”.

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