D’Aprile (UIL): “La politica deve ridare priorità alla Scuola”

Conte: “La scuola pubblica è sotto attacco. Il governo sta facendo una inversione di rotta”.

“Il futuro del nostro paese passa inevitabilmente dall’istruzione. La scuola deve tornare al centro dell’agenda dei premier. Bene incontri di questo tipo se portano in questa direzione”. Il Segretario generale Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile commenta così il vertice di lunedì tra il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, la capogruppo al Senato Barbara Floridia, i parlamentari M5S in commissione istruzione e i sindacati della scuola.

Quattro le rivendicazioni su cui la Uil Scuola Rua ha chiesto di porre attenzione: “Il rinnovo contrattuale e il conseguente aumento degli stipendi del personale, la stabilizzazione del precariato che deve passare attraverso la trasformazione dell’organico di fatto in diritto, l’abolizione del numero chiuso per i percorsi universitari che specializzano sul sostegno e il superamento del pericolo regionalizzazione – afferma D’Aprile – devono rappresentare priorità assolute. Serve un provvedimento organico per pensare la scuola dei prossimi anni, un piano strutturale”.

“Da oggi parte un percorso un percorso di mobilitazione in difesa della scuola – incalza Barbara Floridia -, un bene comune e indivisibile di cui si parla poco e che, con questo governo, è sotto attacco. Con Giuseppe Conte e con i colleghi delle commissioni istruzione di Camera e Senato abbiamo incontrato alcuni rappresentanti dei sindacati della scuola con cui condividiamo questo orizzonte ed alcune battaglie comuni importantissime. La prima: SI ad una scuola pubblica che sia messa al centro di ogni strategia per il presente ed il futuro del paese, esattamente come tutti hanno detto durante la pandemia mentre oggi chi governa sta facendo esattamente il contrario. NO ai tagli e alle chiusure di istituti programmati da questo governo. In legge di bilancio hanno stabilito tagli per 4 miliardi nei prossimi anni e la possibile chiusura e accorpamento di oltre 700 scuole sui territori. SI a stipendi più dignitosi per il personale scolastico, in linea con gli altri Stati europei. NO al progetto scellerato di regionalizzazione del sistema scolastico nazionale voluto dalla destra con la legge sulle autonomie. Non accetteremo mai che esistano studenti di serie A e di serie B e che un diritto primario come l’istruzione sia oggetto di una inaccettabile disuguaglianza a seconda di dove uno nasce. Presto ci saranno aggiornamenti“.

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