Nuovi scenari per il mondo scuola. Opposizione di Lega e 5 Stelle sulle ipotesi
La variante Omicron ha stravolto i piani e costretto il Governo a cambiare le carte in tavola. Le Regioni sono sempre più autonome: l’Abruzzo ha fatto slittare di 3 giorni il rientro dalla vacanze. La Campania valuta un rientro a febbraio per permettere agli studenti di ultimare il ciclo vaccinale. Il risultato è una grande confusione dalla quale la scuola non riesce a uscire.
Il ministro Patrizio Bianchi vuole in tutti i modi tutelare la didattica in presenza, ma i numeri sono contro di lui. Sembra molto possibile che anche per le scuole elementari e la prima media – così come già succede per quelle successive – si possa prevedere, nel caso di due studenti risultati positivi in una classe, solo l’autosorveglianza di cinque giorni (con test a 10 giorni) per i ragazzi vaccinati (o guariti negli ultimi tre mesi) e la quarantena di 10 giorni con Dad (quest’ultimo caso laddove previsto). Con tre contagi in una sola classe, sarebbe poi l’Asl a valutare ulteriori provvedimenti come la sospensione dell’attività in presenza. Nelle scuole dell’infanzia resterebbe invece la quarantena di dieci giorni per tutti con tampone con un solo caso positivo. Valutazioni, queste ultime, che potrebbero approdare al Cdm del prossimo 5 gennaio.
Su queste proposte le forze politiche si scontrano, con Lega e Movimento 5 Stelle che sostengono che non si può pensare di discriminare i bambini, prevedendo per alcuni la Dad e per altri la frequenza in presenza. Si continui ad investire risorse per la sicurezza, anzi si aumentino le risorse per la scuola, e si migliori il protocollo affinché sia più efficace.
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